I DANNI DELLA CANNABIS PER LA SALUTE DEI GIOVANI E PER LA NOSTRA SOCIETA'
Intervista al dott. Claudio Marcassoli di CHRISTIAN CABELLO
In quest’ultimo periodo il dibattito intorno alle droghe definite con un termine improprio “leggere”, quali ad esempio la marijuana, sta assumendo una connotazione fortemente negativa tantoché, in alcuni casi, si giunge a parlare della “legalizzazione” di queste sostanze senza conoscere in maniera approfondita i danni che apportano a chi ne fa uso – in particolar modo ai giovani – ma soprattutto alla società intera.
Alcuni dati
Il giro di affari
L’intervista
Che tipo di sostanza è la marijuana e quali danni provoca?
“Il nome ‘marijuana’ si riferisce a foglie, fiori, gambi e semi essiccati provenienti dalla pianta di canapa, la Cannabis sativa. La pianta contiene la sostanza delta-9-tetraidrocannabinolo (THC), che ne è Il principio attivo. È una sostanza dotata di effetti psicotropi che provoca alterazioni dello psichismo, consistenti in modificazioni dello stato di coscienza, euforia, rilassamento, cambiamenti nelle percezioni, distorsione del senso del tempo e intensificazione delle normali esperienze sensoriali. Usata ‘socialmente’ provoca riso contagioso e parlantina sciolta. Dall’assunzione di cannabinoidi derivano effetti cognitivi marcati sulla memoria e sulle associazioni, sono allentate le funzioni di controllo motorio e il tempo di reazione. È tipica una disinibizione psicologica e comportamentale. Accanto alle reazioni ‘desiderate’, spesso se ne producono di ‘non desiderate’, specialmente nei ‘fumatori poco esperti’, come ansia, reazioni di paura, panico, terrore di ‘uscire pazzo’, sentimenti acuti di disforia e di depressione, effetti acuti o che possono cronicizzarsi su un terreno di vulnerabilità psichica preesistente. Sono segnalati anche un aumentato rischio di tumori maligni delle alte vie respiratorie e digestive (cavo orale, faringe, esofago), aumentato rischio di leucemia nei bambini esposti alla cannabis nella vita intrauterina, declino delle capacità lavorative (particolarmente delle capacità di svolgere funzioni fini) negli adulti, e del rendimento scolastico negli adolescenti”.
Che danni provoca l’utilizzo di questa sostanza negli adolescenti e nelle altre categorie a rischio?
“Se esaminiamo la letteratura scientifica internazionale più autorevole, quale ad esempio il Mental Health, Psychiatry, New England Journal of Medicine, “Lancet Psychiatry” e BMJ, Neuropsychopharmacology troviamo conferma dei danni causati dalla cannabis soprattutto sugli adolescenti, che ne sono i maggiori assuntori; infatti, durante l’adolescenza il cervello è ancora in piena evoluzione con enormi potenzialità di sviluppo, la cosiddetta ‘plasticità neurale’. L’uso occasionale di marijuana provoca anomalie cerebrali, la cannabis rende precoci la psicosi, la «super-cannabis» causa un caso di psicosi su quattro, l’uso di marijuana a lungo termine si associa a un calo della memoria verbale; dopo un primo episodio psicotico aumenta il rischio di recidive; gli effetti negativi della cannabis si ‘trasmettono’ ai figli. Successivamente, passando alle altre categorie maggiormente a rischio, è utile ricordare che, le donne in gravidanza che continuano a fare uso di cannabis espongono il feto al rischio di difetti e anomalie genetiche, nascita prematura e sottopeso, al pari dell’alcol, e le persone con malattie preesistenti che ne fanno uso sono a rischio di esacerbare o far precipitare le loro patologie di base, in particolare se si tratta di soggetti con terreno di vulnerabilità psichica, predisposizione alle psicosi, perché l’uso di una droga psicogena come la cannabis ha l’effetto di slatentizzare o esacerbare i disturbi psicotici come deliri, allucinazioni, derealizzazione e depersonalizzazione”.
L’assunzione di cannabis può portare all’utilizzo di altre sostanze stupefacenti, come ad esempio l’eroina?
“Riguardo a questo punto non tutti i pareri sono concordi, ma i dati in favore di una associazione tra uso di cannabis e futuro uso di eroina sono assai convincenti. Gran parte dei consumatori di eroina e cocaina ha fumato cannabis in precedenza. Studi su fumatori di cannabinoidi dimostrano che la probabilità di usare tali droghe cresce con il crescere della frequenza del fumo di cannabis. Da uno studio di O’Donnel e Clayton si evince che tra coloro che non hanno mai usato marijuana solo uno su mille ha usato eroina; tra coloro che hanno usato marijuana, l’uso di eroina è risultato dieci volte più elevato; quando l’uso di marijuana sale a 10- 99 volte nella vita, l’uso di eroina sale al 3,7%; coloro che hanno usato marijuana da 100 a 999 volte nella vita, hanno usato eroina in ragione del 12,4%; infine i più forti fumatori di cannabis, cioè coloro che hanno usato marijuana mille o più volte, hanno usato eroina nella misura del 33,2%. Se non si può affermare che l’uso di cannabis è la causa dell’uso di eroina, si deve però sostenere che l’uso di cannabis è un serio fattore di rischio per tale uso”.
Qual è il suo parere in merito al dibattito sulla legalizzazione della cannabis e delle cosiddette “droghe leggere”?
“Un altro discorso da sfatare: ‘droghe leggere? droghe pesanti?’: se una sostanza è comunque una droga perché liberalizzarla? E poi la cannabis ormai da decenni non è più la cannabis di un tempo: la concentrazione di THC è altissima, dal 3-5% di anni fa si è passati al 15-20%. Certo si dirà di cannabis non si muore, l’alcol uccide di più. Vero, ma perché usare questo argomento per favorire l’uso di un’altra sostanza molto pericolosa? Legalizzando la cannabis si andrebbe sempre più verso la normalizzazione delle droghe, veicolando un messaggio profondamente irresponsabile e sdoganando l’utilizzo di una sostanza molto dannosa al livello cerebrale”.